La teoria delle intelligenze multiple di Gardner

La teoria delle intelligenze multiple di Gardner

La teoria delle intelligenze multiple è stata realizzata dallo psicologo e docente Howard Gardner, che rifiuta di considerare l’intelligenza come un fenomeno unitario, valutabile attraverso il Quoziente di Intelligenza. Anzi, proponendo una concezione fattorialista, crede nell’esistenza di ben nove forme di intelligenza.

Questa teoria è il risultato di molti studi su soggetti dotati di diverse capacità neurologiche. Ha analizzato bambini prodigio ma anche giovani affetti da lesioni al cervello che compromettevano per esempio le aree logico-linguistiche.

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La teoria delle intelligenze multiple

Secondo Gardner le teorie classiche sull’intelligenza sono riduttive e semplicistiche, perché ne misurano solo due tipi cioè l’intelligenza linguistica e l’intelligenza logico-matematica. Tuttavia, l’intelligenza non risulta da una specie di somma di questi due domini cognitivi, nonostante siano stati approfondite largamente dalla psicometria e valorizzati ed allenati durante l’insegnamento scolastico.

Con la teoria delle intelligenze multiple, Gardner dimostra che non esiste una sola intelligenza, ma ben nove, che fanno riferimento ad altrettante strutture del cervello indipendenti l’una dall’altra. Questo vuol dire che un individuo è intelligente in nove modi diversi anche se in realtà le varie intelligenze si combinano completandosi a vicenda.

Le implicazioni della teoria delle Intelligenze Multiple nel Futures Thinking sono molto interessanti sia se osservate dal punto di vista del singolo individuo, sia se osservate in un gruppo di persone che collaborano a elaborare visioni di possibili futuri.

Le nove forme di intelligenza

Intrapersonale

Gardner la considera speculare all’interpersonale, perché fanno parte di un processo di due fasi: una estrospettiva, e una introspettiva. È relativa alla capacità di riflettere sulla propria individualità e sulle potenzialità del suo inserimento nel contesto sociale circostante; è facile anche immedesimarsi in personalità diverse dalla propria, identificare le proprie emozioni e saperle esprimere.
Questi soggetti apprendono meglio attraverso la riflessione individuale; bisogna dare loro l’opportunità di stare da soli a scrivere, disegnare o in generale di seguire il flusso di pensieri in solitaria.

È utile precisare che questo tipo di intelligenza è strettamente legata al quoziente di significato (MQ) che il soggetto attribuisce alle proprie azioni. Infatti, spinge il bambino a chiedersi: “perché devo studiare questo?”, “a cosa mi serve?”, e dunque è importante coltivarla affinché tutti i soggetti la incrementino.

Interpersonale

È diffusa in tutto il cervello ma prevalentemente nei lobi prefrontali. Riguarda le abilità di entrare in connessione con gli altri e le loro emozioni, e sulla base di questo creare un ambiente favorevole all’azione di gruppo. Questi soggetti sono molto empatici e infatti l’intelligenza interpersonale insieme a quella intrapersonale sono state definite da Gardner stesso “intelligenze emotive”. Questi studenti apprendono meglio se possono interagire con gli altri, scoprire nuovi punti di vista, fare amicizie, organizzare il lavoro del gruppo. È utile anche farli recitare in commedie o simulazioni.

Linguistico-verbale

Determina la capacità di utilizzare in modo chiaro ed efficace il linguaggio, di variare il suo registro linguistico in base alle necessità, ma anche la tendenza a riflettere sul linguaggio stesso e le sue strutture. I soggetti interessati imparano meglio scrivendo, discutendo e leggendo. Quindi, gli insegnanti possono incitare lo sviluppo di questa intelligenza chiedendo di realizzare presentazioni orali o scritte, poesie, saggi e articoli, dibattiti e discussioni. È importante indicare esercizi funzionali al miglioramento di sintassi, grammatica, semantica e registri di scrittura.

Logico-matematica

Identifica le capacità derivanti dal pensiero logico e deduttivo, quindi le abilità di trovare soluzioni logiche ai problemi o risolvere operazioni matematiche. Coinvolge sia l’emisfero cerebrale sinistro che quello destro: con il primo ricordiamo i simboli matematici, e con il secondo elaboriamo i concetti. I soggetti interessati prediligono attività come quantificare i risultati derivanti dall’analisi dei problemi, individuare le relazioni di causa-effetto nei fenomeni, risolvere indovinelli, scoprire algoritmi e catene logiche.

Musicale

Quest’intelligenza è relativa all’emisfero destro del cervello, anche se le persone che hanno studiato la musica processano i suoni nell’emisfero sinistro. Identifica le abilità di riconoscere e comporre le melodie, suonare uno o più strumenti musicali e modulare la propria voce da un punto di vista canoro.
È importante ricordare che questa è l’intelligenza che sa riconoscere in generale le strutture, presenti non solo nelle canzoni. In quanto tale non è limitata all’ambito uditivo ma sfocia nel dominio della matematica dal momento che viene intesa come lo studio delle strutture.

Naturalistica

Riguarda l’abilità di riconoscere e classificare gli elementi dell’ambiente circostante. I soggetti che hanno queste abilità adorano studiare la botanica, la zoologia e le altre scienze anche e soprattutto per i processi di apprendimento che le caratterizzano cioè classificazione e categorizzazione. Quindi, questi studenti apprendono meglio se le concettualizzazioni sono accompagnate da richiami ai fenomeni naturali o da loro riproduzioni, magari direttamente lavorando all’aperto. È utile anche chiamarli a classificare eventi e a gerarchizzarli, attraverso diagrammi e mappe concettuali.

Visivo-spaziale

Chi la possiede ha un’elevata memoria per i dettagli dell’ambiente e delle figure che lo circondano; sa orientarsi negli spazi e riconoscere oggetti tridimensionali attraverso rappresentazioni schematiche complesse. Questa forma di intelligenza si manifesta principalmente nella creazione di arti figurative e quindi i soggetti apprenderanno meglio attraverso stimoli visivi come grafici, disegni, film, video e fotografie. Per incrementare questa intelligenza gli insegnanti possono chiedere di realizzare tabelle, diagrammi, presentazioni Power Point ma anche collage, sculture, mappe mentali.

Corporeo-cinestetica

È localizzata principalmente nel cervelletto, nel talamo e nei gangli della base, e determina un’elevata capacità di coordinazione nei movimenti. Chi la possiede comunica con i movimenti e i gesti, e ama svolgere attività fisica relazionandosi con l’ambiente circostante. Dunque, questi soggetti apprendono meglio attraverso il movimento e le attività con le mani, perché è attraverso il “fare” che concettualizzano i contenuti da assimilare.

Filosofico-esistenziale

È relativa alla tendenza a riflettere su grandi temi come l’esistenza, la vita e la morte. La si ritrova nei filosofi ma anche nei fisici, perché permette di ricavare da complessi processi di astrazione delle categorie concettuali in grado di riunire e spiegare più eventi contingenti.  

La teoria delle intelligenze multiple e le applicazioni

Alcuni di noi registrano livelli alti in alcune di queste intelligenze, altri in tutte. È comunque possibile sviluppare in modo soddisfacente ognuna di esse: basta sapere quali sono le proprie intelligenze più forti e quali invece sono le più deboli. Questo vuol dire anche essere posti nelle adeguate condizioni di apprendimento e incoraggiamento da professionisti che conoscono lo spettro molteplice dell’intelligenza, senza favorirne alcuni aspetti a discapito di altri.

Purtroppo, oggi in Italia si adotta un modello educativo che valorizza principalmente l’intelligenza logico-matematica e linguistica, e questo schiaccia le diverse forme di espressione del potenziale umano che non sono meno importanti.

Come abbiamo visto insieme, la teoria delle intelligenze multiple di Gardner ha immense potenzialità di applicazione in ambito educativo e lavorativo, funzionale al miglioramento della qualità di vita degli individui. Il suo scopo, infatti, è quello di individuare un metodo di incremento delle singole intelligenze nonché della loro collaborazione, per aiutare ogni persona a vivere meglio sfruttando al massimo il proprio potenziale.

Post Author

Martina Grinello

Laureata in filosofia con lode, sono specializzata in semiotica e teoria dei linguaggi, quindi studio i meccanismi di significazione che orientano i processi cognitivi all’interno delle relazioni comunicative. Dedico particolare attenzione all’analisi delle narrazioni socialmente condivise. Ad oggi, creo contenuti per il web declinando la mia esperienza, le valorizzazioni collettive e l’identità del promotore in ottica SEO.

3 commenti

Alessandro Croce Pubblicato il 30 Settembre 2022 - 15:42

Giusto per segnalare un errore di traduzione: quando si parla di intelligenza corporeo-cinestetica, “basal ganglia” si riferisce a “gangli della base”, non “gangli fondamentali”.

    Roberto Cobianchi Pubblicato il 14 Ottobre 2022 - 10:26

    Corretto, grazie.

Green Design: la Botanica del Desiderio e la relazione intima con le piante Pubblicato il 24 Ottobre 2023 - 11:02

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