
Il Future Shock è il “disorientamento vertiginoso causato dall’arrivo prematuro del futuro” – così lo descrive Alvin Toffler nel suo libro Future Shock pubblicato nel 1970.
Per spiegarlo, Toffler fa un parallelo con il Culture Shock, lo straniamento vissuto dal turista che visita un paese straniero con costumi e cultura molto differenti dal suo paese d’origine.
Qui ti propongo un veloce esercizio di immersione nel futuro. che propongo nei Laboratori di Future Thinking.
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Table of Contents
Introduzione
Secondo Toffler, il Future Shock è un prodotto del ritmo sempre più accelerato di cambiamento nella società e, scrisse nel 1970, sarà una delle patologie più importanti del futuro.
50 anni fa, Toffler ha raccontato quello che abbiamo vissuto a fine febbraio di quest’anno (2020): improvvisamente il mondo è cambiato e abbiamo dovuto adattarci rapidamente senza essere preparati.
Come ci comportiamo nelle situazioni che ancora non capiamo del tutto? Cosa decidiamo di fare e come prendiamo quella decisione, visto che ci sono così tante cose che ancora non sappiamo?
Questa mancanza di chiarezza rispecchia la nostra esperienza di vita reale di eventi “impensabili” e di sfide difficili da prevedere: ci serve tempo per dare un senso ai cambiamenti e adattare le nostre aspettative sulla realtà.
Questo gioco consente di esercitarsi a pensare in modo creativo e strategico attraverso la “nebbia” della crisi, quando è ancora difficile sapere esattamente cosa sta succedendo.
L’esercizio che ti propongo è un nuovo gioco di previsione del futuro sviluppato da Jane McGonigal, Director of Game Research and Development all’Institute for the Future (pubblicato con licenza Creative Commons).
Blocchi di partenza per il Future Shock?
Come funziona
L’esercizio funziona così:
- presento uno scenario futuro, tra l’altro molto plausibile in questo periodo
- ti pongo una serie di tre domande e una domanda finale
- per ogni domanda, prenditi qualche minuto di tempo per scrivere la tua risposta.
Più la risposta è specifica, dettagliata, concreta, e meglio è: dove sei, che colori vedi, che suoni e odori senti, con chi sei nel momento in cui apprendi questa notizia. L’immedesimazione deve essere la più realistica possibile perché in questo modo aiutiamo la nostra mente a fissare nella memoria questo ricordo affinché ci sia più utile in caso di necessità.
Scenario
Scarpe per la sorveglianza
Il tuo datore di lavoro ti invia un paio di scarpe intelligenti che vorrebbe che tu indossassi come condizione per entrare al lavoro. Ogni scarpa ha sensori che tracciano la tua posizione, attività, peso e vicinanza sociale (a chi ti trovi vicino o che stai camminando). Rileva anche la qualità dell’aria e virus come SARS-CoV-2.
Se più pertinente per te, immagina che a tuo figlio venga dato e chiesto di indossare una scarpa intelligente simile come condizione per frequentare la scuola. Oppure che il tuo governo locale stia regalando le scarpe gratuitamente come parte di una strategia di salute pubblica.
Domande di esplorazione
Ora leggi una alla volta queste domande e per ciscuna prenditi qualche minuto per scrivere la tua risposta; ricorda: sii il più specifico e concreto possibile.
- Come ti senti? Quali azioni intraprendi nei primi cinque minuti dopo averlo scoperto?
- Quale motivazione attribuisci al tuo datore di lavoro (o alla scuola o al governo)?
- Cosa potrebbero fare le altre persone quando gli viene chiesto di indossare queste scarpe?
Domanda finale
Le tre domande di prima servono come preparazione a questa: qual è un’azione reale che potresti intraprendere nei prossimi giorni o settimane per sentirti più preparato per i primi cinque minuti di questo scenario, se dovesse davvero accadere?
Anche qui, dedica qualche minuto a descrivere la singola azione importante che potresti attivare da domani.
Sintesi
Nel racconto dello scenario abbiamo immaginato che un evento impensabile fino al momento prima sia accaduto all’improvviso; con le tre domande abbiamo approfondito e indagato le nostre reazioni nei primi cinque minuti dopo l’evento; infine, il momento di preparazione nell’oggi per essere pronti domani.
Immagina se ad agosto dello scorso anno (2019) avessimo potuto fare questo esercizio su uno scenario di pandemia mondiale! Ci saremmo preparati in qualche modo?
Forse no, perché tendiamo a non dare credito alle ipotesi sul futuro fino a quando non si concretizzano, e allora corriamo ai ripari: pensiamo sempre che, alla fine, accadrà qualcosa che salva tutto (un po’ come il Gigante con Jo Condor nel Carosello della Ferrero).
Ma una cosa è certa, la nostra mente sarebbe stata più pronta a capire, a reagire e ad adattarsi per il fatto che l’esperienza è già stata vissuta, anche se solo come gioco, e archiviata come ricordo.
Vuoi vedere come è andata quando ho proposto questo esercizio a Lucio Margulis, mio amico e mentore? Con Lucio abbiamo lavorato con i Lego perché stiamo sperimentando…
Questo è il primo video, poi trovi linkati i successivi. Buona visione!
Conclusioni
Questo gioco si basa su un intervento clinico chiamato “induzione della specificità“, sviluppato da neuroscienziati e psicologi per aiutare le persone a immaginare e pianificare il futuro in modo più efficace.
L’induzione della specificità rafforza i percorsi neurologici che ci permettono di pensare a possibilità che non si sono ancora verificate.
E questo non è solo un effetto placebo. Le scansioni cerebrali delle persone che hanno completato l’addestramento alla specificità mostrano una maggiore attivazione cerebrale e connettività nelle aree che consentono la pianificazione futura, il pensiero creativo e l’empatia.
Dobbiamo esercitarci a pensare l’impensabile e immaginare l’inimmaginabile ogni singolo giorno.
Altri articoli