Come l’innovazione cambierà il mondo entro il 2025

Come l’innovazione cambierà il mondo entro il 2025

Saemoon Yoon del World Economic Forum sottolinea che la pandemia di Covid-19 ha evidenziato le fragilità del sistema cui è importante trovare soluzioni rapidamente. L’implementazione di nuove tecnologie ci fa sperare in un futuro decarbonizzato, più inclusivo ed equilibrato. Ma come dobbiamo muoverci per sopravvivere alle difficoltà odierne trasformandole in opportunità per prosperare?

Il Foresight Strategico ci aiuta a rispondere grazie, anzitutto, all’osservazione del nostro presente. Quindi, osserviamo insieme i segnali che preannunciano un futuro diverso entro il 2025.

Tempo di lettura stimato: 19 minuti

Introduzione: costruire previsioni per prosperare oggi e domani

Robert Piconi è il CEO di Energy Vault, un’organizzazione che studia le innovazioni per costruire un mondo senza combustibili fossili. Oltre al collasso climatico, Piconi sottolinea che dovremmo occuparci anche di altre problematiche imminenti: il sostentamento della popolazione globale, la sua crescita, l’assistenza sanitaria che è ancora alla portata di pochi.

Queste osservazioni sono particolarmente importanti, e oggi più che mai dobbiamo essere capaci di convertire le minacce in opportunità. Ciò significa allenare la nostra mente a trovare nuove modalità di adattamento in un mondo VUCA in rapida evoluzione. Significa abituarsi a decifrare il presente per vivere in un futuro che possiamo dominare, e non che ci domini.

Significa affidarsi al Foresight strategico per disegnare strategie, sulla base delle tendenze e dei segnali attuali; strategie utili ad anticipare il cambiamento a lungo termine per prendere decisioni migliori nel presente.

Dai computer quantistici e il 5G in azione alla vittoria contro il cancro, ecco quindi le nuove tecnologie influenti sul nostro futuro prossimo.

17 innovazioni e 17 previsioni

1. Produzione ottimizzata grazie alle tecnologie intelligenti

Anna-Katrina Shedletsky, CEO e fondatrice di Instrumental, denuncia un presente in cui ci affidiamo ancora a catene di fornitura gestite malamente. Come conseguenza, oggi accusiamo grandi sprechi di risorse, di tempo, energie e materiali.

Ma le cose cominciano a cambiare in parte anche a causa (o grazie) alla pandemia di Covid-19. Infatti, le industrie adotteranno rapidamente nuove tecnologie basate sul cloud per aggregare, elaborare in modo intelligente e presentare i dati di prodotto e di processo in modo contestuale dalla produzione alla fornitura.

Vivremo così immersi in un onnipresente flusso di dati su cui e attraverso cui lavorano sofisticate intelligenze artificiali. Ciò consentirà di ottimizzare gli output di produzione e la qualità dei risultati, riducendo gli sprechi complessivi fino al 50%. E questo vuol dire prodotti migliori, realizzati più velocemente e a costi inferiori – per noi e per l’ambiente.  

2. Una trasformazione energetica di vasta portata

Nel 2025 l’impronta di carbonio sarà considerata socialmente del tutto inaccettabile, come oggi lo è guidare da ubriachi. Possiamo prevedere che entro il 2025 la popolazione globale avrà compreso la necessità di fronteggiare le minacce al nostro stile di vita presente e futuro. La neonata consapevolezza eserciterà pressioni sulle politiche governative reclamando un cambiamento capillare, e di conseguenza diventerà prassi analizzare le impronte di carbonio a livello mondiale. Quindi, si cercherà di realizzare nuove tecnologie rapidamente per raggiungere lo zero netto cioè l’eliminazione delle emissioni.

In questo senso, assisteremo a una trasformazione energetica rivoluzionaria, che contemplerà anche lo sviluppo di un’industria di gestione del carbonio che lo cattura, lo utilizza e infine lo elimina. Per questi motivi Steve Oldham, CEO di Carbon Engineering, sostiene che si scatenerà un’ondata di innovazione paragonabile alle rivoluzioni industriali e digitali del passato.

3. Una nuova era dell’informatica: le tecnologie quantistiche

Secondo Thomas Monz, CEO di Alpine Quantum Technologies, entro il 2025 potremmo utilizzare i primi dispositivi quantistici in grado di affrontare e risolvere problemi concreti.

In particolare, queste nuove tecnologie sapranno aiutarci nella simulazione di reazioni chimiche complesse attraverso cui costruire nuovi processi di sviluppo dei farmaci. Così, potremmo anche produrre materiali che presentino esattamente le qualità desiderate, ad esempio migliori catalizzatori per l’industria automobilistica in grado di combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni.

I calcoli di chimica quantistica risulteranno quindi decisivi, e in generale i computer quantistici, grazie ai quali potremmo superare le metodologie di sviluppo odierne basate su prove ed errori. Questi processi iterativi comportano infatti grandi sprechi e sono ovviamente molto costosi.

4. Cambio di paradigma sanitario verso la prevenzione attraverso la dieta

Fra cinque anni i sistemi sanitari dedicheranno maggiore attenzione alla prevenzione, e quindi allo sviluppo della scienza della nutrizione. Secondo Jim Flatt, co-fondatore e CEO di Brightseed, si diffonderanno velocemente nuove diete ricche di vegetali e nutrienti. Infatti, grazie alla capacità di IA e biologia dei sistemi, riusciremo a capire meglio il ruolo dei fitonutrienti e gli output funzionali.

Questo cambiamento asseconderà il bisogno dei consumatori che, soprattutto dopo la pandemia, sono diventati più consapevoli dell’importanza della propria salute. Così, l’industria alimentare offrirà una gamma più ampia di prodotti in grado di sostenere condizioni di salute ottimali.

5. Il 5G migliorerà l’economia globale e salverà vite

Maha Achour, fondatrice e Ceo di Metawave, racconta che abbiamo sperimentato un forte sviluppo nel settore logistico dovuto soprattutto alle richieste di spedizioni immediate. La situazione però sarebbe stata affrontata meglio se avessimo avuto a disposizione le tecnologie 5G. Infatti, con reti 5G legate direttamente a bot autonomi, le merci verrebbero consegnate in poche ore e in modo sicuro.

Rispetto ai dispositivi precedenti, il 5G garantisce una velocità di trasmissione maggiore, tempi di latenza inferiori, la capacità di sostenere più connessioni in contemporanea e la possibilità di dedicare porzioni di rete a servizi specifici. Per questi ed altri motivi, gli esperti sostengono che il 5G è lo strumento attraverso cui implementare la telemedicina, la telechirurgia e i servizi di pronto soccorso. Inoltre, garantendo maggiore affidabilità di connessione, risolverebbe i problemi riscontrati con lo smart working come la scarsa qualità di rete.

Dal momento che le reti private 5G hanno un potenziale molto elevato, secondo Achour si investirà sempre di più nelle fabbriche intelligenti, nel monitoraggio in tempo reale e nei servizi di edge-computing ad alta intensità. In definitiva, possiamo sostenere che il 5G aprirà mercati ora solo immaginabili, e altri che ad oggi rimangono sconosciuti.

6. Il cancro farà meno paura grazie alle nuove tecnologie diagnostiche

Nel futuro impareremo a vincere il cancro gestendolo come una “normale” condizione cronica, grazie ad una serie di innovazioni che rivoluzioneranno anche il settore diagnostico, come screening più veloci e proattivi. Inoltre, disporremo di nuove tecnologie di sequenziamento del genoma e di biopsia liquida.

In questo modo i testi risulteranno più semplici, precisi e meno costosi. Quindi più accessibili. Infatti, diagnosticare in tempo significa non soltanto salvare vite ma anche ridurre gli oneri finanziari ed emotivi che comportano i ritardi nelle analisi.

Parallelamente, anche il trattamento si evolverà grazie ai progressi nell’editing genetico e nell’immunoterapia che comporta meno effetti collaterali.

In definitiva, anche secondo Sizhen Wang, CEO di Genetron Health, possiamo cominciare ad avere meno paura del cancro.

7. Vendita al dettaglio e robotica

Jose Aguerrevere, CEO di Takeoff Technologies, osserva che la robotica ha trasformato molte industrie senza tuttavia influire su certe attività come la vendita al dettaglio di generi alimentari. Tuttavia, oggi è stata inventata una nuova tecnologia chiamata “microfulfillment” che consiste nell’applicazione della robotica ad un livello “iperlocale”.

Grazie alle tecnologie di microfulfillment, i retailers lavoreranno in una condizione di maggiore produttività, vantaggiosa anche per il business online (oggi di fatto inesistente).

Inoltre, gli acquirenti hanno accesso ad una maggiore disponibilità di prodotti e ad un’esperienza migliore, grazie al taglio dei costi e dei tempi di acquisto.  

8. Gli spazi fisici e virtuali si confonderanno sempre di più

La pandemia ha illuminato molti aspetti della nostra quotidianità che prima davamo per scontati. Fra questi, l’importanza della tecnologia per facilitare la comunicazione, nonché il suo ruolo nella costituzione e nel mantenimento dei rapporti anzitutto emotivi e lavorativi.

Possiamo ragionevolmente aspettarci ulteriori sviluppi, e non è difficile immaginare che disporremo di intelligenze artificiali funzionali ad avvicinarci maggiormente gli uni agli altri.

La separazione fra virtuale e fisico si farà sempre più confusa rispetto ad oggi dove i confini fra i due mondi sono già decisamente sfuocati.

Secondo Tugce Bulut, CEO di Streetbees, osserveremo cambiamenti nella gestione di eventi globali che forniranno non soltanto lo streaming in diretta ma esperienze totalmente digitalizzate.

Non è così semplice, comunque: uno degli scogli più importanti da superare è quello della gestione dei dati. La privacy dovrà essere trattata come una questione prioritaria, pena la perdita di fiducia da parte dei consumatori.

9. Le tecnologie che mettono gli individui al centro dell’assistenza sanitaria

Entro il 2025, le dimensioni della cultura, delle tecnologie dell’informazione e della salute risulteranno sempre più interconnesse.

Infatti, la biologia ingegneristica, l’apprendimento automatico e la sharing economy costruiranno un quadro che decentralizzerà l’iter sanitario focalizzandolo sull’individuo piuttosto che sulle istituzioni.

Secondo quanto ha sostenuto il CEO di Sherlock Biosciences Rahul Dhanda, la transizione verso un’assistenza sanitaria più inclusiva sarà favorita dai progressi nel campo dell’IA. I dati biologici in tempo reale verranno forniti dalla biologia ingegneristica grazie alla somministrazione di test diagnostici agli individui, in ogni angolo del pianeta e a basso costo.

Il risultato? Solo i casi più gravi avranno bisogno di cure specifiche perché diminuiranno la morbilità, la mortalità e i costi. Infatti, meno persone infette lasceranno le loro case, alterando sensibilmente l’epidemiologia delle malattie e sollevando i sistemi sanitari da una pressione eccessiva.  

Dunque, spostando il focus dall’istituzione all’individuo, si taglieranno i costi e si incrementerà la qualità dell’assistenza che risulterà più efficiente.

Così, le correlazioni tra salute, status socioeconomico e qualità della vita cominceranno ad allentarsi. Dalla cura quotidiana alle pandemie, queste nuove tecnologie convergenti modificheranno gli equilibri economico-sociali migliorando la condizione umana a livello globale.

10. Il futuro dell’edilizia è oggi

Meirav Oren, CEO e co-fondatrice di Versatile, prevede che l’edilizia si tradurrà in un sistema sincronizzato di tecnologie che garantiranno una produzione su scala e maggiore controllo. In questo senso la rivoluzione del settore saprà assicurare modalità più sicure, veloci e convenienti per costruire case e uffici, per gestire le città affinché prosperino correttamente.

Questo processo è già iniziato grazie all’Internet of Things e all’IA attraverso cui possiamo collezionare ricchi set di dati. In effetti, nel settore industriale, l’uso dei dati è centrale perché permette agli operatori di prendere decisioni più responsabilmete senza fidarsi esclusivamente dell’esperienza e dell’istinto, ma anzi aiuta anche ad apprendere e progredire.

In particolare, l’approccio data-oriented permette un atteggiamento proattivo piuttosto che reattivo, incrementando la precisione nella pianificazione e nell’esecuzione. Infatti, non solo gli operatori possono conoscere meglio l’ambiente per adattarsi e non sottomettervisi, ma godono anche del supporto di processi ripetibili che sono più facili da controllare, automatizzare e insegnare.

11. Le tecnologie che rimuovono la CO2 su scala globale contro il collasso climatico

La minaccia del collasso climatico esercita una forte pressione sugli individui e sulle istituzioni, favorendo lo sviluppo di tecnologie a emissioni negative, funzionali alla rimozione dell’anidride carbonica. I processi di riduzione di grandi quantità di CO2 potranno limitare il riscaldamento globale a 1,5°, sostenuti anche dalla popolazione che farà il possibile per diminuire il proprio impatto sull’atmosfera. Questa maggiore attenzione favorirà il taglio dei costi dei processi gestione e rimozione dell’anidride carbonica, che quindi risulteranno più accessibili.

Jan Wurzbacher, co-fondatore e co-CEO di Climeworks, suggerisce che possiamo credere in un futuro non soltanto più sensibile alla questione ambientale, ma anche più responsabile nella gestione delle risorse e della rimozione di anidride carbonica, sicché quest’ultima potrebbe diventare la principale opzione per ridurre gli impatti e anzi invertire il cambiamento climatico. Il potenziale c’è.

12. Una nuova era della medicina

Brandon Suh, CEO di Lunit osserva giustamente che la medicina è sempre alla ricerca di una conoscenza più approfondita della biologia umana per migliorare i processi decisionali.

In questo senso, i nuovi sistemi diagnostici supportati dalle tecnologie intelligenti sono i principali strumenti che aiuteranno i medici a creare quadri clinici maggiormente attendibili, sulla base di una gestione dei dati più complessa ed efficiente.

13. Risolvere il gap economico

Atish Davda, co-fondatore e CEO di Equityzen ci aiuta a riflettere sull’ineguaglianza socioeconomica. L’accesso alle opportunità di crescita è problematico e diseguale.

I consulenti finanziari sono una elementi imprescindibili nei processi di gestione della ricchezza, per cui qualora un privato volesse far crescere la propria proprietà dovrebbe affidarsi alle loro competenze, che sono molto costose. In questo modo, una certa parte di popolazione viene esclusa a priori dalla vita economica del paese; così, i ricchi diventano più ricchi e i poveri non possono emanciparsi dalla propria condizione difettosa.

Tuttavia, gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale hanno il potenziale di garantire alla popolazione intera pari possibilità di partecipare alla creazione della ricchezza globale. Infatti, l’IA migliora velocemente creando strategie di esercizio patrimoniale accessibili non soltanto agli specialisti ma anche alle masse, favorendone l’inclusione.

Proprio come non c’è bisogno di sapere come funziona la comunicazione near-field per usare ApplePay, decine di milioni di persone non dovranno conoscere le moderne teorie di gestione del portafoglio per essere in grado di incrementare i loro guadagni.

14. Le tecnologie dei gemelli digitali (digital twins)

Entro il 2025 si osserverà un punto di svolta nella transizione energetica. Infatti, come sostiene Thomas Laurent, CEO di Akselos, il costo dell’energia rinnovabile potrà competere direttamente con quello dei combustibili fossili, fino a risultare inferiore e quindi più vantaggioso. In particolare, potremo godere di un aumento della capacità eolica offshore, cioè di energia elettrica generata dalla costruzione di parchi eolici su specchi d’acqua, grazie ad una dilagante digitalizzazione.

Il rapido sviluppo dei gemelli digitali – repliche virtuali di dispositivi fisici – sosterrà una sensibile trasformazione del settore energetico.

L’apprendimento automatico che combina modelli basati sulla fisica con i big data implicherà progetti meno complessi, costi operativi più bassi e – dulcis in fundo – energia pulita ed accessibile per tutti. Ma non finisce qui, perché il monitoraggio in tempo reale e la capacità di manutenzione preventiva si tradurranno in infrastrutture più sicure e resilienti. Tutto sarà protetto dal proprio gemello digitale.

15. Nel 2025 conosceremo i microbiomi nascosti sulle superfici

Ogni superficie sulla Terra nasconde informazioni essenziali per evitare le crisi implicate dalle pandemie, sia ora che in futuro. Jessica Green, co-fondatrice e CEO di Phylagen, ci spiega che l’ambiente artificiale, dove gli esseri umani trascorrono il 90% della loro vita, è abitato da microbiomi naturali composti da ecosistemi batterici, fungini e virali. La tecnologia che accelera la nostra capacità di campionare, digitalizzare e interpretare i dati del microbioma trasformerà il modo in cui comprendiamo la diffusione degli agenti patogeni.

Tecnicamente, la rivelazione delle dinamiche che regolano il microbioma identificherà le firme genetiche utili a indicare quando e dove disseminiamo gli agenti patogeni, le superfici e gli ambienti dove la trasmissione avviene più facilmente, e le modalità secondo cui questi rischi cambiando anche influenzati dall’attività umana.  

Nonostante siamo ancora agli inizi, queste nuove scoperte rivoluzioneranno le tecniche di progettazione, gestione e pulizia degli ambienti pubblici, nonché di sviluppo dell’attività economica tutelando la salute pubblica.

16. L’apprendimento automatico e l’IA accelerano la decarbonizzazione nelle industrie ad alte emissioni di carbonio

Nei prossimi cinque anni, le industrie ad alto contenuto di carbonio si serviranno dell’apprendimento automatico e la tecnologia IA per ridurre drasticamente la loro impronta di carbonio. Tradizionalmente, industrie come quelle manifatturiere, del petrolio e del gas implementano molto lentamente gli sforzi di decarbonizzazione, assecondando gli interessi di produttività e redditività piuttosto di altri fattori.

Tuttavia, il cambiamento climatico, così come la pressione normativa e la volatilità del mercato, stanno spingendo queste industrie a rinnovarsi. Le organizzazioni di petrolio, gas e produzione industriale subiscono oggi una pressione maggiore da parte dei regolatori per ridurre significativamente le emissioni di CO2 entro i prossimi anni.

Le innovazioni tecnologiche hanno sostenuto considerevolmente gli sforzi di decarbonizzazione nel settore edile e dei trasporti, e le industrie pesanti seguiranno un percorso simile. Infatti, sostiene David King, CEO di FogHorn Systems, la trasformazione digitale permetterà ai settori più coinvolti di utilizzare tecnologie avanzate come l’IA e l’apprendimento automatico, manipolando dati affidabili e generati in tempo reale da miliardi di dispositivi connessi. Così ridurremo proattivamente le emissioni nocive e quindi l’impronta di carbonio.

17. Entro il 2025 la privacy sarà questione prioritaria

Ellison Anne Williams, fondatrice e CEO di Enveil, ci ricorda che, nonostante i miglioramenti nel settore normativo degli ultimi anni, siamo ancora alle prime armi con la privacy sia dal punto di vista normativo che da quello dei consumatori.

Entro cinque anni, la privacy e la sicurezza sui dati avranno raggiunto lo status di commodity, e la capacità dei consumatori di proteggere e controllare le risorse di dati sensibili sarà una regola piuttosto che l’eccezione. La crescita di consapevolezza e comprensione andrà di pari passo con il progresso nelle tecnologie di miglioramento della privacy (PET). Entro il 2025, le PET come categoria tecnologica diventeranno mainstream, cioè funzioneranno come pilastri della privacy aziendale e delle strategie di sicurezza, piuttosto di essere delle appendici introdotte per soddisfare certi requisiti minimi di conformità.

Parallelamente, se a livello globale non disporremo di normative univoche sulla privacy, le aziende abbracceranno approcci flessibili alle esigenze regionali e alle aspettative dei consumatori.

Questi sforzi saranno guidati da team interfunzionali che rappresentano gli interessi dei dati, della privacy e della sicurezza all’interno di un’organizzazione.

Foresight strategico e Futures Thinking per sfruttare il cambiamento

La pandemia ha mostrato le fragilità del nostro sistema ma parallelamente ha sottolineato l’urgente necessità di una collaborazione globale, di trasparenza nella gestione dei dati e di maggiore rapidità nelle scelte di governo per minimizzare l’impatto delle crisi sulla vita umana.

In effetti, nonostante l’eroica risolutezza che ogni paese ha mostrato davanti alla pandemia, a livello globale potevamo fare di meglio.

Servendoci di metodologie come il Foresight strategico e il Futures Thinking, in quanto comunità globale dobbiamo continuare a ragionare e dare visibilità a questi problemi, riconoscendo e sostenendo le opportunità di innovazione che possono affrontarli meglio e più rapidamente.

Post Author

Martina Grinello

Laureata in filosofia con lode, sono specializzata in semiotica e teoria dei linguaggi, quindi studio i meccanismi di significazione che orientano i processi cognitivi all’interno delle relazioni comunicative. Dedico particolare attenzione all’analisi delle narrazioni socialmente condivise. Ad oggi, creo contenuti per il web declinando la mia esperienza, le valorizzazioni collettive e l’identità del promotore in ottica SEO.

Lascia un commento