
Stephen Hawking, Elon Musk e Bill Gates ci hanno già messo in guardia sull’incremento vertiginoso delle capacità della machine intelligence. Fra i rischi ci sono anche tassi di disoccupazione che slittano alle stelle soprattutto perché il costo di IA e robotica diminuisce progressivamente. Quindi, cosa fare per evitare il collasso economico, sociale e politico?
Alcune risposte le trovi in un report del Millennium Project del 2019 (qui una sintesi in italiano) sul futuro del lavoro e della tecnologia nel 2050, utilissimo se vuoi prepararti adeguatamente all’era inaugurata dalle next technologies (NT).
Tempo di lettura stimato: 6 minuti
Table of Contents
I rischi di un mondo VUCA
È vero, la rivoluzione tecnologica ha creato molti più lavori di quanti ne ha sostituiti. Ma oggi le cose sono diverse. Il cambiamento tecnologico sta accelerando verso una maggiore interazione fra le NT, in un mondo sempre più globalizzato anche grazie a Internet che favorisce trasferimenti con margini di errore bassissimi. Tutto si muove velocemente, senza darci il tempo di abituarci ai cambiamenti, come all’esistenza di dispositivi che imparano meglio di noi e più efficacemente.
E che dire della maggiore concentrazione di benessere, dell’aumento dei divari di reddito, della crescita economica dovuta agli investimenti su capitale e tecnologia che rendono meglio del lavoro, e quindi della disoccupazione dilagante?
Migliorare l’educazione STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) va bene ma non è sufficiente per indirizzare la disoccupazione globale dovuta a IA, robotica, stampa 3D/4D, biologia sintetica, droni, nanotecnologia, scienza computazionale, blockchain, cloud analyticis, scienza cognitiva, intelligenza umana aumentata, quantum computing, conscious-technology e loro future sinergie.
La situazione è complessa, preoccupante, e richiede non soltanto interventi tempestivi ma anche intelligenti, basati cioè su previsioni future affidabili sull’evoluzione del lavoro e della tecnologia. Una di queste è, appunto, il Millenium Project.
Il Millenium Project
Il Millenium Project è uno studio triennale internazionale, multidisciplinare e transistituzionale. Include nove studi Real-Time Delphi che guardano al futuro considerando i cambiamenti sistemici dovuti alle nuove tecnologie. Oltre 300 futurologi, professionisti di IA e tecnologia, economisti e altri esperti da più di 45 paesi hanno contribuito alla realizzazione di tre scenari globali sul futuro del lavoro e tecnologia al 2050.
Gli scenari sul lavoro e tecnologia nel 2050
Scenario 1: È complicato – un complesso miscuglio
La tecnologia avanzata è adottata irregolarmente, la disoccupazione è elevata e i governi non hanno adottato strategie a lungo termine. Il reddito di base universale riscuote un successo eterogeneo, mentre il potere delle grandi società è spesso cresciuto in modo sproporzionato. Il mondo è retto da un governo societario, virtuale-3D e multipolare.
Scenario 2: Disordini politico-economici – Angoscia per il futuro
I governi non hanno previsto gli impatti dell’intelligenza artificiale forte e non hanno messo in pratica nessuna strategia quando l’inoccupazione è esplosa nel 2030. Così, il mondo è stato lasciato nel disordine politico, disgregato in una combinazione di stati-nazione, mega società, milizie locali, terrorismo e crimine organizzato.
Scenario 3: Se gli uomini fossero liberi – L’economia dell’autorealizzazione
I governi hanno anticipato gli impatti dell’intelligenza artificiale forte, hanno condotto ricerche approfondite su come passare a sistemi di reddito di base universale e hanno promosso il lavoro autonomo. Artisti, magnati dei media e animatori hanno aiutato a promuovere un’economia dell’autorealizzazione.
Le 93 azioni per il futuro del lavoro e tecnologia nel 2050
I tre scenari globali sono diventati la base per workshop in circa 20 paesi per raccomandare 93 azioni mirate alle questioni emerse nelle previsioni. Ognuna delle 93 azioni è stata valutata da panel internazionali che hanno suggerito anche 118 ulteriori azioni per gestire le evoluzioni del lavoro e tecnologia nel 2050.
Per renderle più comprensibili, ne presento alcune alla luce di cinque categorie rilevanti.
Governo e Governance
- Costituire un’agenzia di Governo per il Futuro che si occupi della previsione e valutazione della tecnologia nazionale per informare le funzioni legislative, giudiziali ed esecutive.
- Promuovere modelli di apprendimento che includano le future competenze, e che prevengano conflitti fra umani tecnologicamente aumentati (tramite IA, genetica, elettronica o altri mezzi) e cittadini non aumentati.
- Introdurre un sistema globale di condivisione delle risorse (di tutti i tipi: conoscenza scientifica, tecnologia, lavoro).
Affari e lavoro
- Sviluppare metodi per aziende per creare valore etico, estetico e sociale da integrare a quello economico-materiale.
- Ridefinire i diritti dei lavori in una economia globale e transazionale.
- Creare piattaforme di horizon scanning online che aggiornino i trend di occupazione e tecnologia assieme alle discussioni sul futuro dell’occupazione.
- Gestire aziende come network professionali, piuttosto che come gerarchie statiche.
Scienza e Tecnologia (S&T)
- I leader della comunità S&T dovrebbero organizzarsi in un team con lo scopo di rendere la scienza comprensibile a tutti, implementare una strategia nazionale S&T e, collaborando a livello nazionale e internazionale, creare quadri legali che incoraggino una tecnologia adatta all’umanità.
- Le comunità S&T e legali dovrebbero collaborare a livello nazionale e internazionale per costituire quadri legali e trattati che anticipino i futuri obblighi di responsabilità che scoraggino rischi tecnologici ed incoraggino una tecnologia adatta all’umanità.
- Creare politiche e standard nazionali per l’Internet of Things (IoT) che sollecitino i futuri sistemi di cyber- security.
- Prevedere le sinergie nell’intera gamma di NT e i loro potenziali impatti (ad esempio, intelligenza artificiale, robotica, biologia sintetica, nanotecnologia, quantum computing, stampa 3D/4D, IoT, droni e altri veicoli autonomi, RV e RA, cloud analytics, conscious-technology, web semantico, comunicazioni olografiche, blockchain e tele-presenza).
Educazione e apprendimento
- Incentivare la creatività, il pensiero critico grazie alla filosofia, le relazioni umane, l’imprenditorialità (individuale e in team), l’arte, il lavoro autonomo, per conoscere sé stessi e condurre una vita (anche lavorativa) dotata di significato.
- Insegnare l’abilità di valutazione dei futuri potenziali.
- Rendere la tele-educazione gratuita ovunque.
- Costruire sistemi di apprendimento finalizzati a padroneggiare competenze piuttosto che una professione, ma anche personalizzati e basati sull’autorealizzazione, riqualificando gli insegnanti come “coach” grazie anche all’impiego dell’IA.
Cultura, Arti, Media
- Utilizzare librerie, vecchi uffici postali, cinema, parchi nazionali e musei come “placemaking creativi” per l’apprendimento permanente e lo scambio culturale.
- Produrre contenuti su storie positive e che rappresentino come la cultura degli umani aumentati possa evolvere senza conflitto con quella degli umani non aumentati.
- Supportare culturalmente la transizione verso le realtà tecno-economiche in rapido cambiamento.
- Costituire associazioni, comunità di pratica, e/o alleanze arti/media per diffondere i temi del lavoro autonomo, della tecnologia per aumentare le capacità umane piuttosto che per sostituirle, dell’economia dell’autorealizzazione.
Time’s up!
Le azioni in ognuna delle cinque categorie si rinforzano a vicenda. Focalizzarsi solo sull’educazione STEM, come stiamo facendo oggi, non è abbastanza. Noi siamo consapevoli solo superficialmente dei rischi e delle opportunità delle NT, ma il mondo cambierà radicalmente e così le nostre esistenze.
Bisogna fare qualcosa di più; prima di tutto, promuovere l’informazione.
Altri articoli