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Segnali di Cambiamento

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23 Giugno 2022
Di Roberto Cobianchi in Futures Thinking Tag segnali
Segnali di Cambiamento

I Segnali di Cambiamento sono indizi concreti e attuali di come il mondo potrebbe cambiare in futuro.

“Uno scultore lavora con l’argilla, uno scrittore con le parole, un programmatore di computer con il codice, un compositore con le note musicali, uno chef con gli ingredienti, uno stilista con il tessuto. Ogni forma di creatività ha la sua materia prima. Per i futuristi, la materia prima sono gli indizi. Raccogliamo, combiniamo e costruiamo scenari futuri a partire da indizi su come il futuro potrebbe essere diverso”. (Imaginable, Jane McGonigal)

Raccogliere i segnali di cambiamento e interpretarli è il primo passo per costruire immagini di futuri possibili.

Tempo di lettura stimato: 7 minuti

Table of Contents

  • Cos’è un Segnale di Cambiamento
  • Tra Segnale e Segnale debole
  • Come interpretare i Segnali di Cambiamento
  • Dove trovare i Segnali di Cambiamento
  • Esempi di Segnali
    • Un avviso sulla vetrina
    • Una ricerca scientifica
  • Allenarsi a immaginare il Futuro

Cos’è un Segnale di Cambiamento

È una osservazione concreta, una prova, un’evidenza di qualcosa che sta accadendo oggi e che indica come il mondo potrebbe cambiare domani.

Un Segnale di Cambiamento, insieme ai Driver e ai Trend, è un “mattone” su cui costruire versioni plausibili e provocatorie di futuri possibili, i Forecast e gli Scenari.

Come scriveva lo scrittore William Gibson:

Il futuro è già qui. Solo che non è distribuito in modo uniforme.

Un Segnale è quindi un indizio iniziale di qualcosa che potrebbe svilupparsi, diffondersi, consolidarsi, se si verificano le condizioni giuste, e cambiare il mondo; oppure potrebbe spegnersi, non evolvere se le condizioni non si verificano.

Le condizioni, di crescita o di declino, sono plasmate dai Driver, le forze di cambiamento che possono creare un terreno fertile o un terreno arido: nel primo i Segnali maturano, nel secondo avvizziscono fino a scomparire o sopravvivono nell’irrilevanza.

Un buon Segnale di Cambiamento deve soddisfare questi tre requisiti:

  • essere concreto – un nuovo prodotto specifico, un comportamento, un evento, un dato, un prototipo, ecc… osservabile e testimoniato da una evidenza oggettiva
  • essere attuale – avvenuto, descritto, manifestato entro gli ultimi 18 mesi (più o meno…)
  • essere avvincente – quando l’hai incontrato, hai avvertito un improvviso senso di timore, paura o confusione? È il tipo di informazione che racconteresti a un collega, a un amico o a un familiare?

Tra Segnale e Segnale debole

La letteratura sul Futures Thinking fa una distinzione tra Segnale e Segnale debole: il Segnale debole è la prima emergenza di una novità mentre il Segnale è la ripetizione di Segnali deboli della stessa natura che iniziano a manifestarsi con una certa frequenza, nella stessa direzione di cambiamento.

È una distinzione importante se l’obiettivo dell’attività di ricerca è individuare i trend in atto o emergenti; infatti un trend emerge di fronte a un numero significativo di Segnali che si muovono in una certa direzione. Ma se l’attività di ricerca è volta a raccogliere indizi seguendo un approccio più qualitativo che quantitativo, questa distinzione tra Segnale e Segnale debole è meno rilevante.

Come interpretare i Segnali di Cambiamento

Parafrasando Leonard Coen, un Segnale di Cambiamento è una crepa dalla quale entra la sfida a ciò che già sappiamo e diamo per assodato.

Essendo un segno di un possibile cambiamento futuro, deve essere interpretato; occorre riflettere su “cosa c’è dietro”, quali “certezze” vengono sfidate, quali “valori” vengono messi in discussione.

Le tipiche domande, utili da porsi per valutare la potenza di un Segnale e per favorirne la comprensione, sono:

  • Perché questo segnale cattura la mia attenzione?
  • Cosa accadrebbe se questo segnale si muovesse al di fuori del suo dominio attuale?
  • Cosa ha permesso di manifestarsi? Pensa a fattori come l’ubicazione, la demografia, gli ambienti normativi, la tecnologia emergente, gli investimenti, le questioni sociali e così via.
  • Cosa potrebbe permettere a questo segnale di aumentare di scala, di diffondersi?
  • Cosa ne rallenterebbe la crescita o la diffusione?

La raccolta e la catalogazione di Segnali di Cambiamento è il primo passo nei miei Laboratori di Futures Thinking come quello tenuto all’UniBO sul Futuro del Contenuto Audiovisivo.

Dove trovare i Segnali di Cambiamento

La risposta breve a questa domanda è: dovunque, online e nella realtà che ci circonda.

Un Segnale può essere:

  • un nuovo prodotto, un nuovo servizio o una nuova esperienza utente
  • un’iniziativa commerciale
  • un aneddoto, un’osservazione personale o un comportamento
  • un progetto di ricerca o un prototipo
  • un dato
  • una notizia
  • un avviso affisso sulla vetrina di un negozio
  • un manifesto pubblicitario
  • un adesivo attaccato a un palo del semaforo
  • … e altro.

Qualunque cosa ci sorprenda, ci lasci ammutoliti per qualche secondo, ci stimoli una domanda come “cioè? come è possibile? perché l’hanno fatto?…” è un Segnale su cui vale la pena soffermarsi a riflettere.

Quindi possiamo reperire Segnali di Cambiamento nei social network “tradizionali” e in quelli “emergenti” come TikTok e Igmur, nei giornali e telegiornali, nei magazine digitali, nei podcast, in siti come Quora e Reddit.

Ma i Segnali sono attorno a noi anche nel “mondo reale”: basta girare nelle nostre città, nei luoghi che frequentiamo abitualmente e osservare.

Esempi di Segnali

Un avviso sulla vetrina

Poco tempo fa, trovai un cartello sulla vetrina di un negozio in un paese del in Alto Adige che diceva:

Caro cliente, abbiamo deciso di tenere chiuso la domenica perché…

* vogliamo rendere più facile ai nostri dipendenti la gestione del loro tempo libero

* diamo grande valore all’opportunità di trascorrere del tempo con la famiglia almeno una volta alla settimana

* crediamo nel principio che, almeno la domenica, le esigenze delle persone debbano essere anteposte a quelle del mondo del lavoro

* ci auguriamo che lei, in qualità di nostro prezioso cliente, comprenda e condivida queste esigenze della nostra Azienda Familiare.

La aspettiamo con piacere.

(Iniziativa Unione Commercio e Turismo servizi Alto Adige).

In sé è poca cosa, uno o più negozi che espongono un avviso simile non cambieranno certo il mondo. Forse si e forse no. Di sicuro questo avviso è un indizio che forse qualcosa potrebbe cambiare nella corsa verso il fatturato continuo.

Il periodo della pandemia con i suoi lockdown e la chiusura dei negozi non essenziali ci ha fatto riscoprire che c’è vita oltre al lavoro, che passare del tempo in famiglia è sano e piacevole. Abbiamo toccato con mano che si può vivere con bilanciando meglio la vita e il lavoro. Abbiamo riscoperto che possiamo dedicare del tempo a noi stessi e ai nostri interessi. Forse non siamo più disponibili ad accantonarli come abbiamo fatto prima.

Quindi potrebbe essere l’evidenza di un nuovo stile di vita e di un nuovo concetto che si sta diffondendo. Idea della quale fa parte anche il fenomeno delle cosiddette Grandi Dimissioni.

Ad esempio, mette in crisi il concetto che i negozi debbano essere sempre aperti per favorire gli acquisiti il più possibile.

Una ricerca scientifica

Mi sono imbattuto per caso in un articolo pubblicato sul sito del Baylor College of Medicine, un’università di scienze della salute che crea conoscenza e applica la scienza e le scoperte per promuovere l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il servizio alla comunità a livello locale e globale.

L’articolo dal titolo The benefits of exercise in a pill? Science is closer to that goal afferma che i ricercatori hanno individuato la molecola che viene sintetizzata nel nostro corpo a seguito di un’intensa attività fisica. Poiché l’esercizio fisico aiuta a ridurre l’obesità, l’idea è di somministrare dosi di questa molecola in sostituzione degli esercizi fisici.

I risultati sui topi da laboratorio sono promettenti. Potremo in futuro prendere pillole invece di andare in palestra? A parte il fatto che l’attività fisica fa bene al nostro fisico in generale, occorre considerare che ci sono persone che non possono andare in palestra a causa di altre patologie, cardiache per esempio.

Allenarsi a immaginare il Futuro

Come individui e come organizzazioni sarà sempre più importante acquisire una mentalità orientata al futuro, soprattutto in contesti complessi e ambigui come quelli in cui viviamo oggi. Il primo passo è allenarsi a riconoscere i Segnali di Cambiamento, per quanto piccoli possano essere, e a considerali come ipotesi iniziali di futuri possibili.

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Post Author

Roberto Cobianchi

Foresight Practitioner | Certified Facilitator LEGO® SERIOUS PLAY® | Professor UniBO | Digital & Social Media Strategist

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